Quando si è cominciato a parlare di museo aperto al pubblico e come la prospettiva museale è diventata orientata alla fruizione di un pubblico? La realizzazione museale moderna.
Il museo è entrato profondamente nella nostra vita moderna e la nostra società (occidentale) ha creato una vera e propria civiltà del museo, che sia culto del passato, del presente, della scienza e della tecnica, dell’arte o dei costumi.
Ma questo bene acquisito, ha subito un percorso di almeno 300 anni, rinnovando continuamente l’istituzione museo, la sua fisionomia e la sua concezione. Dal dopoguerra il museo, come mai in passato, è stato definito e istituzionalizzato a livello mondiale; basti pensare all’istituzione dell’ICOM (emanazione dell’UNESCO), che dal 1948 coordina i musei di tutto il mondo, guidandoli con linee comuni e condivise.
Proprio nel dopoguerra si afferma in uso comune il termine anglosassone museology e possiamo dire che la museologia riguardi esattamente un modo innovativo e moderno, di affrontare le problematiche dei musei. Per capire il rovesciamento di prospettiva, non possiamo che partire dal “vecchio” (termine) museografia, coniato da Friedrich Neickel nel 1727 nella sua opera in tedesco “Museografia, guida per una giusta idea e un utile allestimento dei musei”.
Questo trattato dei primi del settecento serve per capire i primi passi della funzione museale nella società e come essa sia radicalmente cambiata nei nostri giorni.