Che cosa è l’e-commerce?

Anche gli imprenditori più esperti che entrano nel mondo della vendita online, hanno molto da imparare su cosa significa fare e-commerce.

Inutile dire che l’e-commerce è cresciuto con passi da gigante. L’ascesa dei TOP player dell’e-commerce come Amazon e Alibaba a metà degli anni ’90, ha cambiato il volto del settore retail. Hanno in gran parte capitalizzato la penetrazione globale di Internet e la digitalizzazione del sistema finanziario, determinando un declino delle vendite per molte attività commerciali. La natura altamente ascesa dell’e-commerce continuerà a cambiare la vendita al dettaglio e influenzerà il comportamento dei clienti. L’avvio di un business online in piena era COVID-19 e post COVID-19, sembra un’idea interessante per molti imprenditori, ma prima che chiunque si tuffi in questo dinamico settore aziendale, occorre saper prendere decisioni nelle corde degli shop on-line. Puoi leggere tutto o spostarti ad una sezione specifica:

Le più importanti statistiche di e-commerce del 2020

Tipi di attività di e-commerce

Piattaforme e-commerce: uno sguardo a dove e come avviene l’e-commerce

Social media ed e-commerce

Esempi di e-commerce: storie di successo e flop

Domande frequenti sull’e-commerce (FAQ)

Le più importanti statistiche di e-commerce per il 2020 ci dicono che

Se sei interessato a vendere on-line, è importante conoscere un pò di statistiche sull’e-commerce, poiché sappiamo tutti che il modo migliore per comprendere un settore commerciale è attraverso l’analisi dei dati concreti.

Inizio con le statistiche dell’e-commerce di 99Firms per il 2020, che dimostrano che l’e-commerce sta crescendo a un ritmo costante in tutto il mondo.

  • Si prevede che entro il 2040, il 95% di tutti gli acquisti avverrà tramite e-commerce.
  • Il mercato dell’e-commerce in più rapida crescita al mondo è la Cina con un valore di e-commerce stimato di 672 miliardi di $ nel 2017.
  • Gli Stati Uniti hanno i più alti tassi di penetrazione e-commerce, con circa l’80% di tutti gli utenti di Internet che effettuano almeno un acquisto/anno.
  • Il motivo principale per cui le persone effettuano acquisti on line è che possono fare acquisti quando vogliono, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
  • Circa il 43% del traffico e-commerce proviene dalla ricerca di Google (organica non Adwords).
  • I siti web a caricamento lento registrano un abbandono del 75%.

L’analisi del mercato di Finance Online per il 2020 mostra che l’e-commerce, non sta solo prosperando nel settore B2C, ma si stanno espandendo anche le vendite nel settore B2B. Ecco alcuni altri intriganti statistiche da questo rapporto:

  • Si stima che circa il 35% delle ricerche di prodotti su Google, vengano convertite in acquisti entro 5 giorni.
  • Circa il 51% degli acquirenti digitali effettua acquisti tramite smartphone.
  • Gli acquirenti digitali hanno maggiori probabilità di spendere di più, se la spedizione è gratuita.
  • Circa il 93% degli acquirenti on-line ha dichiarato che l’aspetto visivo di un negozio on-line gioca un ruolo chiave nelle loro decisioni di acquisto.
  • Si stima che circa l’80% degli acquirenti on-line non effettui acquisti da siti di e-commerce che presentano politiche di reso problematiche.
  • Si stima che l’85% di tutti i prodotti acquistati tramite piattaforme di social media, provenga da Facebook.

Secondo Statista, le vendite al dettaglio online rappresentano il 14% di tutte le vendite al dettaglio in tutto il mondo e si prevede che queste cifre, continueranno a crescere e raggiungeranno il 22% entro il 2023.

  • Si prevede che le vendite al dettaglio su dispositivi mobile raggiungeranno un incremento del 10% entro il 2021.
  • Nel 2017, circa il 42% degli acquirenti online ha dichiarato di preferire pagare con una carta di credito.
  • I negozi on line che hanno una presenza attiva sui social media hanno il 32% in più di vendite.
  • La generazione X costituisce il 34% della popolazione dello shopping online, seguita dai sessant’enni, che rappresentano il 31% della popolazione dello shopping online.
  • Circa il 30% degli acquirenti digitali sono Millennials.
  • Circa il 55% di tutti gli acquirenti online ha affermato che le recensioni Internet, hanno un impatto sulle loro decisioni di acquisto.

In Italia la crescita dell’ecommerce seppur più lenta, è costante.

  • I consumatori online italiani sono circa 38 milioni, ovvero il 62% della popolazione, e si prevede che entro il 2023 raggiungeranno quota 41 milioni.
  • Il valore del fatturato e-commerce in Italia nel 2018 è stato stimato in 41,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% sul 2017.

Quindi è chiaro: l’e-commerce non è una bolla di sapone.

Ci sono tanti tipi di attività e-commerce

Esistono molti modi per classificare i siti web di e-commerce, in base ai prodotti o servizi che vendono, al pubblico con cui effettuano le transazioni o persino alle piattaforme su cui operano.

Classificare le imprese di e-commerce in base a ciò che vendono

  1. Negozi che vendono beni fisici.
    Questi sono i tuoi tipici rivenditori online. Abbigliamento, mobili, strumenti e accessori sono tutti esempi di beni fisici. Gli acquirenti possono acquistare beni fisici attraverso i negozi online visitando il sito web dei negozi, aggiungendo articoli nel carrello e effettuando un acquisto. Una volta che l’acquirente ha effettuato un acquisto, il negozio consegna gli articoli. Ci sono anche negozi online dove i clienti possono effettuare un acquisto online, ma andare al negozio per ritirare i prodotti. Mediaworld, Unieuro, Euronics, Zalando.
  2. E-tailer basati sul servizio.
    Oltre ai prodotti, anche i servizi possono essere acquistati online. Ogni volta che compri un corso, una consulenza, un’assicurazione attraverso piattaforme online, fai affari con e-tailer basati sui servizi. Il processo di acquisto dei servizi dipende dal venditore. Alcuni potrebbero consentirti di acquistare i loro servizi immediatamente dal loro sito web. Alcuni fornitori di servizi, invece, richiedono che tu ti metta in contatto con loro prima (Segugio.it) per determinare le tue esigenze.
  3. Prodotti digitali.
    Il termine prodotti digitali si riferisce a tutti gli articoli in formato digitale inclusi e-book, corsi online, software, musica e beni virtuali. Esempi di rivenditori che vendono prodotti digitali sono iTunes, Spotify, Amazon.

Classificazione dell’e-commerce in base alle parti interessate

Per capire che cosa è l’ecommerce, proviamo a classificare. Osservare le parti che partecipano alla transazione, è un altro modo in cui i siti di e-commerce possono essere classificati. Questi includono in genere:

  1. Business to consumer (B2C).
    Come suggerisce il nome, il modello di e-commerce B2C rappresenta una transazione tra aziende e privati. L’e-commerce B2C è il modello di business più comune tra i rivenditori fisici e online. Adidas, IKEA, Nike.
  2. Business to business (B2B).
    Nel modello di e-commerce B2B entrambe le parti coinvolte sono imprese. In questo tipo di transazione, un’azienda fornisce all’altra prodotti e/o servizi. Aruba per esempio, vende cloud per le aziende ed è un classico B2B.
  3. Consumer to business (C2B).
    Il modello di business C2B rappresenta una transazione in cui gli individui creano valore per le imprese, a differenza del tradizionale modello business-to-consumer in cui le aziende sono quelle che forniscono valore. I consumatori forniscono alle aziende prodotti e/o servizi, cooperano su progetti e, in definitiva, aiutano le aziende ad aumentare i loro profitti. Le piattaforme di freelance sono un esempio, che porta due parti a impegnarsi in transazioni C2B.
  4. Consumer to consumer (C2C).
    Il commercio elettronico C2C si verifica quando le due parti interessate sono consumatori che commerciano tra loro. eBay, Subito sono esempi di mercati online in cui gli individui acquistano e vendono prodotti tra loro.
  5. Business to Government (B2G).
    Il modello B2G si riferisce a società e aziende che forniscono beni e servizi al governo. Ad esempio il MePA gestisce rapporti commerciali tra le aziende e le amministrazioni pubbliche.
  6. Consumer to government (C2G).
    Ogni volta che i consumatori pagano le tasse, il Bollo auto, un F24 al ​​settore pubblico, si impegnano in rapporti C2G.

Ho incluso tutte le possibili tipologie di e-business, ma quando lavoro sui siti e-commerce, normalmente ho davanti due modelli di vendita online:

  • E-commerce del tipo B2C (business to consumer)
  • E-commerce del tipo B2B (business to business)

Piattaforme e-commerce: uno sguardo a dove e come avviene l’e-commerce

Ho parlato dei tipi di transazioni e-commerce sul web e dei prodotti e servizi venduti on line, ma dove e come avvengono materialmente queste transazioni? Faccio una panoramica su alcune delle piattaforme più comuni in cui avviene l’e-commerce.

Varie piattaforme e-commerce

 Quali sono le migliori piattaforme di e-commerce?

Utilizzando i carrelli della spesa e le piattaforme di e-commerce, le web agency costruiscono shop online, in cui i venditori presentano i propri prodotti e servizi. Avere un negozio online è uno dei modi più semplici per condurre l’e-commerce. Esiste un gran numero di soluzioni di e-commerce e la scelta della soluzione “perfetta” per la tua attività, dipende dal budget, dalle preferenze e dalle esigenze dell’azienda. Di seguito elenco le migliori soluzioni di e-commerce attualmente sul mercato.

Cosa fa la piattaforma ecommerce Shopify?

  • Shopify gestisce oltre 2.921.565 siti web in tutto il mondo.
  • Shopify detiene il 21% della quota di mercato dell’e-commerce.

Una scelta popolare tra molte PMI, Shopify consente ai clienti di costruire negozi online efficaci e ampliare il proprio business. Creata con un’interfaccia abbastanza intuitiva, con infiniti templates, questa piattaforma offre tariffe di spedizione flessibili, tasse automatiche e oltre 100 gateway di pagamento. Shopify consente l’integrazione con i social media, è ricco di funzionalità SEO integrate ed è completamente proprietario e hostato su server proprietari.

Ideale per: piccole attività (alle prime esperienze) alla ricerca di una soluzione di e-commerce all-in-one.

Che cosa è un e-commerce Magento?

  • Ad oggi, Magento alimenta oltre 772.000 siti Web in tutto il mondo.
  • Esistono oltre 6.000 estensioni, moduli, componenti che si integrano con Magento.

Magento è una soluzione di e-commerce altamente flessibile utilizzata da aziende di medie dimensioni pronte per Internet. Questa piattaforma offre solide funzionalità che consentono ai rivenditori di personalizzare tutti gli aspetti del loro negozio online, inclusi modelli personalizzati, estensioni e componenti particolari. Se un’azienda deve estendere ulteriormente le funzionalità di Magento, può contare su una scalabilità di primo livello. E’ una piattaforma di e-commerce complessa, che supporta tutti gli aspetti dell’e-commerce, grazie a una comunità di sviluppatori di ottimo livello.

Ideale per: brand affermati che cercano una soluzione di e-commerce altamente personalizzabile e aziende con esigenze particolari.

SalesForce perchè è un ecommerce differente?

  • A partire dal 2020, la piattaforma ha raggiunto in breve tempo 150.000 utenti attivi.
  • A Salesforce sono state assegnati numerosi riconoscimenti prestigiosi.
  • Migliore app mobile per le aziende 2017.

Questa soluzione completamente hostata, consente di costruire un potente negozio di e-commerce in cloud. I commercianti che utilizzano Salesforce non dovranno preoccuparsi della manutenzione e dello sviluppo della piattaforma, poiché sono completamente ospitati dall’azienda. Uno dei punti di forza di Salesforce è che è stato progettato pensando ai rivenditori omni canale, con funzionalità che consentono ai commercianti di vendere facilmente attraverso negozi fisici e digitali.

Ideale per: grandi aziende che necessitano anche di tracciare i lead con un software CRM completo e scalabile.

Oracle eCommerce per i top

  • La maggior parte delle aziende che utilizzano Oracle Commerce si trova nella nicchia di vendita al dettaglio, software e informatica.
  • Oracle Commerce detiene lo 0,36% della quota di mercato e-commerce.

Oracle Commerce è una potente soluzione di e-commerce adatta sia ai rivenditori B2B che B2C. È ricco di funzionalità pronte all’uso che consentono di vendere i prodotti più complessi e con grandi basi dati. Questa è una piattaforma di e-commerce altamente personalizzabile, che consente ai rivenditori di gestire ogni aspetto del loro negozio online e delle campagne di marketing.

Ideale per: aziende in forte crescita, con budget e alla ricerca di una piattaforma di e-commerce potente, flessibile e scalabile.

WooCommerce, l’ecommerce per tutti

  • WooCommerce alumenta oltre 3.876.748 siti Web con CMS Prestahop.
  • CodeCanyon ad esempio ha oltre 1.773 plugin progettati per integrarsi con WooCommerce.

WooCommerce è una delle più note piattaforme di e-commerce open source. Specificamente progettato per integrarsi con WordPress, WooCommerce ha molti aspetti che possono aiutarti a costruire un negozio online unico. Otterrai tutte le funzionalità essenziali, inclusi prodotti illimitati, personalizzazione senza restrizioni, gestione degli ordini e spedizione gratuita.

Ideale per: piccole aziende, business di nicchia che dispongono di un sito web basato su WordPress.

Drupal eCommerce

  • Drupal detiene lo 0,11% della quota di mercato dell’e-commerce.
  • La maggior parte delle aziende che usano Drupal operano nel software, nei computer e nella vendita al dettaglio.

Questo è un framework di e-commerce open source, che consente agli utenti di creare negozi e applicazioni online. Drupal Commerce è altamente flessibile e offre centinaia di moduli che consentono agli utenti di migliorare ed estendere le sue funzionalità. È ricco di funzionalità pronte all’uso che consentono agli sviluppatori di configurare e personalizzare rapidamente tutti gli aspetti del negozio online.

Ideale per: medie aziende che richiedono una soluzione di e-commerce solida e stabile.

Il CMS e-commerce PrestaShop

  • PrestaShop ha oltre 165.000 siti on line.
  • Con oltre 310 funzioni, PrestaShop è in costante evoluzione.

Fra le tante soluzioni open source che si possono utilizzare per creare e gestire un negozio online, la migliore che consiglio è senz’altro quella di PrestaShop. Il perché della scelta di questo buon software open source, può essere riassunta in semplicità d’uso, buona architettura e una community di riferimento molto attiva.

Ideale per: attività (anche start up) che desiderano una piattaforma open source stabile e vogliono sviluppare per step il proprio e-commerce solida.

Quali sono i più grandi marketplace online?

I marketplaces online sono piattaforme che facilitano le transazioni di e-commerce tra acquirenti e venditori, consentendo agli acquirenti di mostrare i propri prodotti e raggiungere un pubblico più ampio. Queste piattaforme sono popolari tra i clienti grazie alla loro vasta gamma di prodotti da tutto il mondo. Tuffiamoci nei migliori marketplace online sul web:

Amazon ecommerce

  • Le statistiche mostrano che Amazon è il più grande venditore di e-commerce con un fatturato netto di $ 280,5 miliardi realizzato nel 2019.
  • Il colosso dell’e-commerce ha circa 101 milioni di utenti che in media (negli USA) spendono 1.400 $ all’anno per acquisti online.

Non c’è bisogno di presentazioni, Amazon è uno dei più grandi mercati online al mondo. Offre ai clienti una vasta gamma di prodotti da rivenditori di tutto il mondo e consente alle aziende di raggiungere un vasto pubblico. Attenzione che vendere su Amazon non è per niente semplice, comprensibile e tantomeno economico.

Ideale per: solo grandi aziende che desiderano espandere i propri canali di vendita.

eBay ecommerce

  • eBay ha un totale di 1,4 miliardi di annunci online.
  • eBay aveva circa 182 milioni di utenti attivi nel 2019.

Collegando rivenditori e clienti di tutto il mondo, eBay è un marketplace online che può aiutare le piccole e medie imprese a costituire una base di clienti internazionale. eBay è intuitivo, intuitivo e offre una serie di opzioni di pagamento. Una cosa che distingue particolarmente eBay dagli altri marketplaces è che consente ai commercianti di tenere aste online.

Ideale per: marchi affermati che vendono oggetti unici che desiderano ampliare il proprio bacino di pubblico, ma anche al singolo utente che vende cianfrusaglie.

Etsy ecommerce

  • Nel 2019 Etsy aveva 2,5 milioni di venditori e 45,7 acquirenti online attivi.
  • Etsy aveva in vendita 60 milioni di articoli nel 2019.

Etsy è la piattaforma perfetta per i creativi che cercano un mercato online per mostrare i loro prodotti unici e fatti a mano. È particolarmente popolare tra gli artigiani e le persone che desiderano acquistare oggetti unici nel loro genere, esclusivi e rari.

Ideale per: piccole imprese artigiane che vendono oggetti fatti a mano e vintage.

Alibaba ecommerce

  • Nel 2019, circa 960 milioni di persone hanno effettuato un acquisto su Alibaba.
  • Nel 2019 Alibaba ha registrato entrate per $ 54,5 miliardi.

Alibababa è uno dei più grandi marketplace online al mondo. La piattaforma è particolarmente efficace per raggiungere grandi produttori e acquistare prodotti sfusi poroveniente dal sud est asiatico. Alibaba ha dominato il mercato cinese nel 2019, con un numero stimato di 960 milioni di clienti attivi.

Ideale per: grandi marchi affermati che desiderano espandersi e raggiungere un pubblico globale.

Social media ed e-commerce

Le piattaforme di social media possono aiutare le aziende di e-commerce ad espandere la loro portata ed a stabilire un’identità riconoscibile per il proprio brand. Possono anche aumentare le vendite e spianare il percorso dell’acquirente, indirizzando i consumatori verso i negozi online dei rivenditori o consentendo agli acquirenti di acquistare articoli anche direttamente dalle pagine dei social media.

Come i social media facilitano l’e-commerce

Le piattaforme di social media più popolari come Facebook, Instagram, Twitter di solito non vengono utilizzate dai venditori come alternativa ai negozi online. Piuttosto, i rivenditori utilizzano queste piattaforme per mostrare i propri prodotti utilizzando più elementi visivi, come foto e video, per attirare i clienti e raggiungere un pubblico più ampio. I consumatori che trovano un prodotto interessante sui social media, vengono quindi indirizzati al negozio online in modo da poter effettuare un acquisto.

Effettuare transazioni e-commerce su social media

Le piattaforme social media si stanno spingendo oltre alla presentazione, consentendo di vendere prodotti, direttamente dagli account social. Ad esempio, i venditori che mostrano i loro prodotti su Instagram possono utilizzare l’opzione di pagamento di Instagram. Questa funzione consente ai clienti di acquistare i prodotti che desiderano, senza dover lasciare Instagram.

Da settembre 2018, le aziende possono anche utilizzare Instagram Shoppable Stories, una funzionalità che consente alle aziende di aggiungere stickers sui prodotti in una storia. I clienti che incontrano un prodotto nelle stories, possono semplicemente fare clic sullo sticker per essere reindirizzato alla pagina del prodotto.

Funzionalità sicuramente interessanti, ma è importante notare che non tutti i progetti di vendita social hanno successo. Ad esempio i pulsanti Acquista di Twitter, introdotti nel 2014, non hanno avuto gran successo e il progetto è stato chiuso tre anni dopo, ma questo, a mio avviso, per la natura stessa di questo social media.

Esempi di e-commerce: storie di successo e flop

A questo punto, ho fatto una carrellata su ciò che rappresenta l’e-commerce, quali tipi di transazioni e-commerce vengono condotte e quale tipo di piattaforme utilizzano i venditori per raggiungere il loro pubblico. Ora esaminiamo alcuni degli esempi di e-commerce di successo, oltre a quelli che invece non sono riusciti in questo settore e imparare qualcosa dalle loro strategie.

Amazon, un esempio di e-commerce perfetto

Amazon non è solo una delle più grandi piattaforme di e-commerce, è anche la società più preziosa al mondo, superando Microsoft in termini di valore di mercato. Amazon è un marketplace in forte espansione, competitivo per i venditori di terze parti e una piattaforma in cui i clienti hanno accesso a una immensa selezione di prodotti da fornitori di tutto il mondo.

Ciò che rende Amazon di successo.

Bryan Eisenberg è un autore di successo che ha recentemente scritto la sua ultima pubblicazione Be Like Amazon (parafrasando Be like Mike) e nel libro parla dei 4 pilastri del successo di Amazon. Vediamoli.

  • Sii incentrato sul cliente: “Amazon non sta cercando di forzare i clienti a adattarsi ad un modo di vendere, Amazon preferirsce adattarsi al modo in cui i clienti acquistano oggi e cambierà il loro comportamento di acquisto in futuro. Loro rispondono a tutte le preoccupazioni dei clienti, fornendo un Centro Assistenza efficace, con cui possono essere informati su acquisti, rimborsi, problemi, reclami e tariffe di spedizione.”
  • Sii creativo. “Amazon sta sempre conducendo esperimenti e sta trovando modi per migliorare l’esperienza di acquisto. Amazon effettua regolarmente sondaggi online via e-mail, in cui ci chiedono di valutare l’esperienza di acquisto su Amazon. Ciò fornisce all’azienda una guida in tempo reale, su quali aree dovrebbero lavorare per migliorare l’esperienza di acquisto.”
  • Concentrati sull’esperienza del cliente. “Amazon si impegna a coinvolgere i clienti e renderli una parte vitale del processo di acquisto. Una buona prova è l’enorme numero di recensioni. I clienti vogliono condividere la loro esperienza con la piattaforma perché ritengono che la loro opinione sia importante.”
  • Miglioramento e ottimizzazione continui. “Amazon fa buon uso dei dati. La società sta sempre analizzando i numeri e utilizza i dati in quasi tutti gli aspetti del business, tra cui esperienza del cliente, logistica, operazioni, finanza e marketing.

L’esempio dell’e-commerce Zappos

Zappos è un rivenditore di calzature e abbigliamento online con sede a Las Vegas. Attualmente è di proprietà di Amazon, ma vale comunque la pena dare uno sguardo a ciò che rende questo sito e-commerce di successo, con un fatturato di 2 miliardi di dollari.

Ciò che rende Zappos di successo

Zappos è famosa per il suo servizio clienti. La principale promessa dell’azienda ai clienti è che forniscono un servizio “WOW”. Il loro motto è “Consegnare WOW attraverso il servizio” ed è assolutamente rispettato, mettendo sempre al primo posto i clienti.

Ad esempio, mentre altre aziende incoraggiano gli operatori di call center a chiudere il telefono il più rapidamente possibile, Zappos vuole che i suoi operatori rimangano al telefono per tutto il tempo necessario. Si narra che un dipendente di Zappos ha persino trascorso 10 ore al telefono con un cliente. Alla domanda su come la società si pone nei confronti di ciò, il supervisore del team di fidelizzazione dei clienti di Zappos, ha dichiarato: “Il primo valore fondamentale di Zappos è offrire un servizio entusiasmante e riteniamo che consentire ai membri del nostro team di rimanere al telefono con un cliente finché ne ha bisogno, è un punto cruciale per soddisfare questo valore.” Gioco, partita, incontro.

Zalando crescita a razzo fin dal primo giorno

Zalando è stata fondata come rivenditore di scarpe on line (simile a Zappos) nell’ottobre 2008 a Berlino e ha registrato un fatturato netto di 6 milioni di euro nel 2009. Molti anni dopo, l’azienda vende accessori per la casa, attrezzature sportive, scarpe e moda per uomo, donna e bambino di oltre 1.500 marchi internazionali, che vanno dai famosi brand, alle etichette dei designer e persino ad una propria collezione. Oggi, Zalando impiega circa 14.000 persone, tre quarti delle quali si occupano della logistica. Delle 4.000 persone che impiega a tempo pieno, circa la metà, è considerata parte del “team tecnico“, con l’età media di 29 anni.

Nel secondo trimestre 2019 l’e-tailer di Berlino ha assistito a un aumento considerevole dei clienti attivi, pari a 3,7 milioni anno su anno, arrivando a toccare quota 28,3 milioni nei suoi 17 mercati europei. Il fatturato del gruppo è salito a quasi 1,6 milioni di euro nei tre mesi

La tecnologia è al centro di Zalando

Ciò che molte persone non capiscono di Zalando è quanto poco si evolva nella parte “moda” e quanto l’azienda sia estremamente tecnologica. A berlino, il team “Zalando Tech” costruisce e mantiene quasi tutta la tecnologia che utilizza internamente; tra cui, in particolare, il software su misura per i suoi sistemi di logistica e distribuzione.

C’è un sacco di software proprietario che esegue la maggior parte delle operazioni e un team di quasi 2.000 persone, che vanno dagli ingegneri ai responsabili di prodotto, agli analisti di business intelligence e ai responsabili della qualità; e Zalando sta cercando di ingrandire questo team. La piattaforma di e-commerce Zalando si basa principalmente su tecnologie open source (Linux, Java, PostgreSQL, Hadoop, Solr, ecc.) e utilizza strumenti, framework, librerie, linguaggi di scripting e motori NoSQL largamente distribuiti.

Distribuzione omogenea come funzionalità killer

La logistica, un altro punto di forza di Zalando, è qualcosa di cui la società ama parlare, almeno quando si tratta di alcuni aspetti. Se Zalando è stato ispirato da Zappos, non è difficile affermare che l’attuale Zalando, è modellato più su Amazon (che a sua volta ora possiede e gestisce Zappos).

Alla fine di dicembre 2012, Zalando ha aperto il suo primo centro logistico su misura a Erfurt, che chiama “il guardaroba più grande d’Europa” per via delle sue dimensioni (120.000 mq). La compagnia vanta anche un centro logistico a Mönchengladbach, un terzo centro logistico si trova a Brieselang.

Zalando Logistics, la filiale della società di e-commerce, ottimizza costantemente i processi per garantire che i pacchi vengano spediti in modo rapido e affidabile. Poiché le sedi delle sue strutture di adempimento altamente automatizzate si trovano in una posizione così centrale in Europa, i clienti beneficiano di tempi di consegna rapidi e spedizioni gratis, e quindi costi importanti per l’azienda.

Ad oggi, Zalando ha un totale di 8 centri logistici distribuiti in 5 mercati: oltre ai 4 centri logistici tedeschi gestiti direttamente, hanno anche i centri logistici di Gryfino in Polonia, di Stradella vicino Milano, di Moissy-Cramayel a Parigie di Brunna in Svezia (cogestito con un service provider). Zalando è sempre alla ricerca di aree strategiche per servire al meglio i clienti e sta costruendo tre nuovi centri logistici a Gluchow e Olsztynek in Polonia e a Nogarole Rocca vicino Verona in Italia.

Esempi di fallimenti nell’e-commerce

Vediamo i flop di settore e cerca di prestare attenzione e imparare dagli errori di queste aziende.

Boo.com

Boo.com era un e-tailer di abbigliamento e cosmetici con sede in UK, che fallì solo due anni dopo il suo lancio. È stata solo una delle tante società Internet che hanno chiuso durante la bolla speculativa del 2000. Ti ricorderai che l’indice NASDAQ Composite (che era composto da molte aziende tecnologiche) è salito vertiginosamente alla fine degli anni ’90 ed è imploso in un batter d’occhio, causando lo scoppio della bolla delle compagnie dot-com. La rapida crescita dell’utilizzo e dell’adozione di Internet aveva alimentato gli investimenti, con valutazioni incredibilmente elevate e tante aziende, che non avevano nemmeno realizzato un profitto, sono diventate famose. L’hype non era sostenibile e presto i soldi (quelli reali) finirono. Questo è stato uno dei motivi per cui Boo.com ha chiuso.

Ma perché Boo.com non ce l’ha fatta

La cattiva esperienza d’acquisto dell’utente, un piano di crescita difettoso e un’elevata velocità di sviluppo hanno contribuito al fallimento di Boo.com. Per cominciare, il sito aveva bisogno di JavaScript e Flash e di molti file di grandi dimensioni per funzionare in modo efficiente. Questa architettura comportava tempi di caricamento lenti e, in definitiva, un’esperienza di navigazione negativa. La tecnologia non era matura.

Boo.com ha anche cercato di espandersi troppo velocemente, generando spese operative troppo elevate. E a causa del crash tecnologico, la società non è stata in grado di raccogliere finanze per rinnovarsi e rimanere a galla.

eToys.com

Come suggerisce il nome, eToys.com era un rivenditore di giocattoli online lanciato nel 1997 e ha presentato istanza di fallimento nel 2001.

Perché eToys.com non ce l’ha fatta

Come Boo.com, eToys ha tentato di espandersi troppo velocemente e ha anche sostenuto spese operative troppo elevate. A causa delle condizioni del mercato, a seguito sempre della bolla delle dot-com, eToys non è riuscito a ottenere i capitali che gli avrebbero consentito di sopravvivere. Ma questo non è stato l’unico fattore che ha portato al suo fallimento. Il principale fallimento di eToys è stato determinato dal non essere in grado di consegnare tutti gli ordini in tempo. Avevano una quantità enorme di ordini durante le festività, ma la maggior parte dei clienti riceveve spedizioni tardive, che gli hanno procurato una cattiva reputazione e recensioni online negative.

La cattiva pubblicità e la cattiva scelta comunicativa, non si è fermata qui. Ad un certo punto, la società ha fatto causa a Etoy, un sito d’arte svizzero, per ottenere il dominio etoy.com, asserendo che fosse troppo simile a eToys.com. La mossa è stata accolta malissimo dal pubblico, tanto da avere con un ampio contraccolpo negativo, perchè eToys aveva un’immagine molto family friendly, politicamente corretta, dalla parte dei bambini.

fatturato e-commerce Italia
Fatturato e-commerce in Italia

Domande frequenti sull’e-commerce

Quante transazioni di e-commerce avvengono nel mondo?

Le statistiche mostrano che entro la fine del 2020 ci saranno oltre 2,5 miliardi di consumatori online. Mettendo in prospettiva la cosa, con una popolazione globale di 7,7 miliardi di persone, significa sostanzialmente che il 25% della popolazione mondiale, sta effettuando transazioni di e-commerce.

Quanto vale l’e-commerce?

L’e-commerce ha realizzato nel mondo circa 3,5 trilioni di dollari di vendite al dettaglio nel 2019 e si prevede che il settore subirà una crescita ancora maggiore in futuro.
Fonte: Shopify.com

L’e-commerce sta ancora crescendo?

Assolutamente si. Gli studi prevedono che l’e-commerce vedrà in futuro un tasso di crescita del 265%, arrivando fino a 4,9 trilioni di dollari nel 2021.

Quanti siti di e-commerce ci sono nel mondo?

Si stima che ci siano circa 24 milioni di siti di e-commerce che vendono prodotti on line nel 2020.

Quali sono le maggiori aziende di e-commerce?

La più grande azienda di e-commerce è Amazon, con un valore di mercato stimato di 993 miliardi di $ nel 2019. Il più grande player nel mercato cinese è Alibaba, che occupa circa il 56% della quota di mercato.

Quale percentuale di e-commerce avviene sul mobile?

Negli Stati Uniti, i dispositivi mobili hanno rappresentato il 44,7% di tutte le vendite al dettaglio di e-commerce nel 2019.

In quali giorni le persone acquistano di più?

Il lunedì e la domenica i siti e-commerce ricevono un traffico maggiore rispetto agli altri giorni della settimana.

A che ora le persone acquistano di più online?

L’ora di punta dove i clienti fanno acquisti è tra le 20 e le 21.