Allestimenti museali interattivi che sappiano coinvolgere i visitatori

Il mio secondo campo di studio sono i musei. Nel corso degli ultimi sette anni ho avuto l’opportunità di affrontare diverse tematiche museali e ho cercato di apportare la mia esperienza in campo dell’usabilità e della tecnologia informatica, per confrontarmi con soluzioni sempre più complesse.

Dopo un primo grande entusiamo per l’utilizzo della tecnologia multimediale, ho capito che il museo è prima di tutto un racconto, dove la tecnologia è solo un buon supporto per raccontare qualcosa.

Un allestimento museale lo vedo sicuramente interattivo, ma dove le emozioni siano capaci di trasferire cultura e messaggi, utilizzando una tecnologia “nascosta” e non invasiva. Ho un approccio alla progettazione degli allestimenti museali che definisco strategico e dinamico.

Cos’è un museo?

Mi piace sempre partire da cos’è un museo, perchè a volte, lo dimentichiamo; lo statuto ICOM (International Council of Museums, Vianna 24 agosto 2007) lo definisce:

Il museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, istruzione e diletto.

Con Decreto Ministeriale il MIBAC (23 dicembre 2014) aggiunge “promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica”.

Il mio approccio multi disciplinare nella realizzazione di un percorso museale, mi impone di coinvolgere un team di persone, che siano in grado di avere un approccio organico all’allestimento, in funzione del budget.

Il museo custodisce, studia e comunica

Mi piace utilizzare tanti strumenti per coniugare l’informazione e il coinvolgimento emotivo del pubblico; sfrutto le postazioni interattive e multimediali, perchè hanno un linguaggio moderno e attraverso il gioco coinvolgono un target ampio. Inoltre, cerco di coinvolgere i ragazzi e i bambini, perchè seminare cultura nelle nuove generazioni, è un investimento indispensabile e un dovere irrinunciabile.