Apple sta cambiando il modo in cui funzionano gli annunci online

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Come iOS cambia la pubblicità online?

Apple sta capovolgendo le impostazioni sulla privacy del suo ecosistema mobile. Quando il 26 aprile ha rilasciato il suo framework per la trasparenza del monitoraggio delle app (ATT app tracking transparency) con iOS 14.5, si è rotto il flusso di dati che gli sviluppatori di app, le agenzie di web marketing e gli inserzionisti utilizzavano per collegare il comportamento degli utenti su app e siti web mobile. Con l’aggiornamento fatto, è nato il “profilo di identificazione per gli inserzionisti” (IDFA), che è stato attivato come opzione predefinita sui dispositivi Apple. Questo IDFA fornisce l’accesso ai dati utente agli editori di app e gli utenti dovranno concedere alle app l’autorizzazione esplicita, con una diminuzione probabile dei tassi di opt-in.

L’iniziativa ATT di Apple darà un duro colpo a come fare pubblicità online mirata, che è fondamentale per i modelli di business come Facebook e Google. Gli e-commerce che si affidano a pubblicità mirata per raggiungere i clienti e i fornitori e che raccolgono i dati delle app, probabilmente troveranno difficoltà.

Attraverso il lancio di ATT, Apple sta reinventando il ruolo che la pubblicità svolge all’interno del suo ecosistema. La mossa consentirà all’azienda di controllare più strettamente le esperienze delle app degli utenti e la cura dei contenuti. Consentirà inoltre ad Apple di promuovere l’adozione della propria soluzione pubblicitaria mirata, dove i servizi di monitoraggio degli annunci interni utilizzano un linguaggio più amichevole rispetto a quello richiesto dalle app di terze parti.

Sebbene ATT possa ritenersi la modifica più incisiva per l’ecosistema della pubblicità digitale fino ad oggi, sono in arrivo ulteriori restrizioni sulla privacy degli utenti. Sviluppi come la misurazione dei clic privati ​​(PCM), il Federated Learning of Cohorts (FLoC) di Google, la fine dei cookie di terze parti in Chrome e le normative nazionali sulla privacy come il GDPR, indicano un attenzionamento sul tema privacy all’orizzonte .

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Le migliori strategie ecommerce e come svilupparle

Strategie ecommerce

Come aumentare le vendite del tuo sito ecommerce?

Esistono tante strategie ecommerce per provare a migliorare le vendite del sito web e fra queste per attirare più traffico e convertire, ci sono DEM, campagne sui Social Media, SEO, campagne Adwords e Facebook Ads. Ma c’è qualcosa di più strategico per il tuo sito ecommerce, un livello successivo.

Voglio condividere alcune strategie e-commerce che possono aiutarti ad aumentare il numero di visitatori e di clienti.

Parlo di strategia ecommerce a più alto livello, non di azioni tecniche o di web marketing strategico. Voglio cercare di proporre un approccio al sito ecommerce, che sia più profondo di quello che fanno molte strategie di marketing ecommerce conosciute.

Gamification nell’ecommerce

A chi piace giocare ai videogiochi? a tutti! Non importa età, sesso, tuo status sociale o professione, tutti amano giocare. Perché non attingere a qualcosa che piace a tutti, usandolo per sviluppare il tuo sito di e-commerce?

Esiste un gioco (magari gratuito) che potresti incorporare nelle tue pagine? Qualcosa che potrebbe legarsi ai tuoi prodotti o servizi?

Forse potresti realizzare un piccolo gioco, anche banale. Potrebbe essere collegato ai tuoi servizi. oppure a programmi Tv che tutti guardano. Potrebbe essere un avatar da vestire online usando le tue linee di abbigliamento.

L’obiettivo è distrarre i visitatori quando si annoiano nello shopping. Se il gioco riesce a creare dipendenza, allora avrai un engagement altissimo e lo aggiungeranno ai preferiti e torneranno molte volte. I giochi collegati ai social media fanno aumentare visite, like e interazioni. Sviluppare un gioco online non è banale, ma potrebbe essere un quiz a premi, visto che guardano tutti Chi Vuol Essere Milionario.

Gamification e punti fedeltà nell’ecommerce

Il termine gamification (ludicizzazione rende male) significa usare una ricompensa per incoraggiare una persona a intraprendere un’azione desiderata.

Detto così, suona come “condizionamento” e non è diverso dalla maggior parte delle strategie di ecommerce e marketing ( su Netflix vi consiglio The Social Dilemma) di Google, Facebook, amazon, IG, ecc.

Tuttavia la gamification è una strategia ecommerce che non ha bisogno di coinvolgere i giochi online come detto sopra. La chiave della gamification ecommerce è premiare un modello di comportamento che induco.

Prendiamo l’esempio dei punti fedeltà.

Molte aziende utilizzano i punti fedeltà per incoraggiare gli acquisti ripetuti. Più acquisti, più punti, maggiore sconto. Questo è il meccanismo dei punti fedeltà nei siti ecommerce.

Perché non offrire altri modi per guadagnare punti fedeltà oltre al semplice acquisto?

Aggiungere una recensione positiva è un ottimo strumento per il coinvolgimento sul prodotto, premia la fedeltà e aiuta a livello SEO.

Maggiore è il feedback sul tuo sito, maggiore è la qualità dei contenuti per Google, che si fida molto dei siti con recensioni e li posiziona più in alto nelle SERP. E anche i clienti si fidano delle recensioni e acquistano da chi ha più feedback positivi.

Puoi anche aggiungere punti fedeltà extra, incoraggiando le persone a condividere quella recensione sui social media. Andrai a sfruttare la viralità dei Social, amplificando la portata del tuo sito ecommerce e promuovendo il tuo Brand (quasi) senza costi aggiuntivi.

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Come spostare il sito web su un altro hosting web

Spostare il sito web

Trasferire il sito web in un nuovo server web non deve essere lungo, faticoso, pericoloso, avere strascichi e provocare danni SEO.

Sfortunatamente questo scenario perfetto, raramente esiste. Se il tuo attuale hosting web non dà ciò di cui hai bisogno, oppure vuoi cambiare rapporto di collaborazione, potrebbe essere giunto il momento di spostare il sito web.

Come spostare il sito web

Quando si sposta un Sito Web su un altro Hosting Web, è necessario:

  1. Acquista e attiva un nuovo account di hosting web
  2. Sposta tutti i files del sito web, incluso il data base e gli account di posta
  3. Installa e configura (se necessario) il tuo CMS sul nuovo hosting web
  4. Effettua lo sviluppo web su un dominio temporaneo
  5. Risolvi tutti gli errori
  6. Modifica il Record DNS del dominio e pubblica il sito web
  7. Lavora col SEO per non perdere posizionamento e indicizzazione

#1 saper scegliere un nuovo hosting web

Il web hosting è un settore molto competitivo, dalle varie pubblicità, ti sei reso conto che le varie società di hosting stanno facendo tutto il possibile per acquisire nuovi siti web. Nella maggior parte dei casi, ti offrono servizi inutili e che non utilizzerai mai, o al contrario, non hanno quello che ti serve. Per fare la scelta giusta, devi affidarti a qualcuno di cui ti fidi davvero; è un settore molto tecnico, che richiede conoscenze informatiche specifiche ed avanzate, non è uno scherzo capire quale server web è necessario in base al tipo di sito, al CMS, all’ecommerce, al volume di visite, alla geo localizzazione dei tuoi visitatori, ai servizi che offri sul sito web. Ricorda che valutare solo il prezzo del nuovo hosting web è un autogol clamoroso, che sicuramente pagherai in termini di SEO e indicizzazione.

#2 Spostare tutti i files del sito web, il DB e la posta elettronica

Non entro nel tecnico dei passaggi, perchè mi interessa solo far capire la logica da seguire per non avere problemi di SEO, nello spostare il sito web. Se hai un sito web statico (sito web senza database), tutto ciò che devi fare è scaricare tutti i files dal tuo attuale server di hosting e caricarli sul tuo nuovo hosting web, con la stessa struttura delle cartelle.

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SEO: come ottimizzare i contenuti del tuo sito sui motori di ricerca

SEO per ottimizzare contenuti

Scopri i suggerimenti SEO per ottimizzare il contenuto del sito web e renderlo organicamente posizionato e facilmente ricercabile online

Come maneggiare la SEO per ottimizzare i contenuti del sito sui motori di ricerca è incredibilmente importante per i professionisti del web marketing. Quando lavoro all’ottimizzazione SEO delle tue pagine web, devo rendere il tuo sito più visibile alle persone, che cercano determinate keywords su su Google.

Ma il contenuto del tuo sito aiuta davvero la tua attività a posizionarsi organicamente sui motori di ricerca?

Sebbene sia chiaro che il contenuto del sito/blog contribuisce al tuo SEO, gli abbondanti aggiornamenti dell’algoritmo di Google, possono rendere questa attività complicata. E le best practice SEO di oggi non vanno bene domani.

Quali sono le tattiche SEO per il posizionamento organico

Cerchiamo di semplificare la SEO

  1. Poche keywords

    Concentrati su 1-2 parole chiave a coda lunga che corrispondono all’intento del tuo lettore di destinazione.

  2. La scelte delle keywords

    Capire e scegliere le parole chiavi in base al prodotto/servizio ma anche rispetto alla concorrenza e allo spazio nelle SERP.

  3. Dove mettere le keywords

    Includi le tue 1-2 parole chiave in parti specifiche/interessanti della tua pagina e che abbiano una rilevanza in fase di comprensione del testo.

  4. Sito ottimizzato per il mobile

    Assicurati che il tuo sito sia ottimizzato per i dispositivi mobili e sia veloce. Fai valutazioni oggettive con software e non basarti sulle sensazioni.

  5. URL intelligenti

    Usa strutture URL che aiutino i tuoi visitatori a capire cosa leggono, dove si trovano e cosa descrivi. Quello che è utile per l’utente, spesso è ottimo per Google.

  6. Fare link interni al sito

    Collegare internamente le pagine in modo utile all’approfondimento di un argomento. Scrivere utilizzando cluster di argomenti inerenti.

  7. Usare la Search Console

    Analizzare i trend e creare contenuti nuovi, ma anche riutilizzare o aggiornare i vecchi contenuti e rimuovere quelli antichi.

1. Concentrarsi su 1-2 keywords a coda lunga

Ottimizzare un testo web per le parole chiave non significa incorporare quante più parole chiave possibile nela pagina. Anzi, questo danneggia il tuo SEO perché i motori di ricerca considerano questo riempimento di parole chiave, spam.

Inoltre, non offre una buona esperienza di lettura, un fattore di ranking a cui i motori di ricerca stanno dando priorità, per assicurarsi che tu stia rispondendo all’intento di ricerca dei tuoi visitatori. Pertanto la sfida è utilizzare le keywords nei tuoi contenuti, in un modo che non sembri innaturale o forzato.

Una buona regola pratica che uso è concentrarmi su una o due parole chiave a coda lunga per pagina web. Sebbene si possa utilizzare più di una parola chiave nel testo, bisogna mantenere il focus ristretto.

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Ingiustizia nella Scienza [Musei]

Il ruolo di scienza e musei nella lotta al razzismo e all’uguaglianza, dal blog di Nina Simon Museum 2.0

In questi giorni sembra che tutte le istituzioni e le organizzazioni culturali rilascino una dichiarazione in cui disprezzano il razzismo e si allineano con i movimenti per la giustizia, anche i Musei e la Scienza si stanno unendo alla protesta. Le dichiarazioni pretendono di “stare con la comunità nera” e di essere “devastati dagli omicidi “. È difficile vedere ora, come queste affermazioni si trasfomeranno in azioni significative, soprattutto perché sembra che molte di queste stesse istituzioni abbiano languito per decenni su questioni di diversità, equità, accesso e inclusione.

I sistemi in cui operano queste organizzazioni non sono progettati con questi principi come parte del loro tessuto, anzi è vero il contrario. Le stesse organizzazioni stanno proponendo sistemi di oppressione, per loro stessa natura.

La scienza non è assolta dalle questioni di giustizia

Storicamente, queste istituzioni hanno rivendicato la neutralità e l’oggettività della scienza, per allontanari dal fare i conti pubblicamente con il razzismo sistemico. Il velo della neutralità è stato sollevato, è giunto il momento di portare la giustizia in primo piano.

Diverse volte nella mia vita (come persona di colore) ho pensato “come posso prosperare in un sistema che sto attivamente cercando di rovesciare“, sembra una contraddizione. Se mappiamo questa linea di pensiero su un’intera organizzazione (azienda), diventa ancora più problematico, ci sono CDA e dipendenti con cui confrontarsi. Quando le persone parlano di oppressione sistemica, quali sono i sistemi a cui fanno riferimento? Quali sono i loro nomi? È il capitalismo? È la struttura gerarchica delle organizzazioni? Sessismo, razzismo? Tutto insieme?

Idee concrete nelle istituzioni anche museali


In qualità di positivista autoproclamata e orientata alle soluzioni, ho cercato di superare la mia impotenza, identificando idee concrete di cambiamento. Vorrei condividerle con voi, nel caso risuonassero come qualcosa che potresti fare e/o proporre nella tua organizzazione.

Quando pensiamo di trasportare queste idee su un’organizzazione, penso a come la leadership del museo possa farle proprie individualmente (direttore, presidente), collettivamente nei vari dipartimenti (risorse umane, amministrazione, ecc.) e così via.


Responsabilità: qualsiasi affermazione su una posizione istituzionale sull’uguaglianza razziale, dovrebbe essere accompagnata dalle azioni concrete intraprese dall’organizzazione per sfidare lo status quo. Riconoscere il tuo ruolo nel razzismo strutturale è un buon inizio, ma non abbastanza, cosa hai intenzione di fare al riguardo? Che responsabilità hai?


Vulnerabilità: va bene sbagliare e non sapere cosa dire, ma non lasciare che questo ti paralizzi. Soprattutto quando si tratta di creare uno spazio in cui possiamo crescere e venire a patti con la portata e le ramificazioni del privilegio. Nessuno si aspetta che tu abbia tutte le risposte: coltiva il coraggio di ammetterlo e lavora su questo insieme ad altri. Sii trasparente al riguardo.


Umiltà: la maggior parte dei grandi leader che ho conosciuto sono stati umili. Cosa significa incarnare veramente i principi dell’essere un work in progress? Ammetti di non sapere tutto, non porre i tuoi pensieri come vangelo, sii pronto ad ammettere la colpa, non aggrapparti ai tuoi dogmi ed ascolta le voci di coloro che ti circondano.

Pazienza e persistenza: devono andare insieme! Mi stanco, mi prendo una pausa, continuo. È utile sapere che la resistenza può assumere forme diverse ed è importante sapere che è lenta. Devo ricordarmelo spesso perché voglio vedere il cambiamento accadere ieri, cosa che è già avvenuta e che continuerà ad accadere.


Coalition Building: non puoi fare tutto da solo! Trova persone interessate a svolgere la missione e circondati di loro. Seguili sui social media e contattateli se avete bisogno di aiuto. Non tutti (forse nemmeno la maggior parte) saranno motivati ​​a fare questo tipo di lavoro, non scoraggiarti troppo, concentrati sul tuo viaggio.

Il ruolo della scienza e dei musei


I musei e la scienza sono un forum e uno spazio in cui le comunità possono affrontare questioni importanti per loro: cambiamento climatico, povertà, insicurezza alimentare, qualità dell’aria e dell’acqua.

La scienza ha un ruolo da svolgere nella creazione di una società più giusta ed i musei ne sono parte integrante (e spero inseparabile). Sono connettori che lavorano per collegare comunità scientifiche e di ricerca, con persone che non si identificano necessariamente con la scienza. Ispirano curiosità, promuovono l’indagine, incoraggiano il fallimento e l’indagine critica, è un buon momento per concentrarsi sul fare queste cose con una lente sulla giustizia sociale!

Le regole per affrontare una campagna di Facebook Ads e ottenere buoni risultati

La roadmap di Facebook

La regola per strutturare una buona campagna Facebook di Social Media Marketing è non voler vendere one shot

Se pensi di affrontare una campagna pubblicitaria su Facebook Ads aggredendo l’utente e cercando la vendita al primo colpo (one shot), sicuramente troverai grandi difficoltà. Facebook è un social generico e non nato per vendere, per cui le persone sono molto fredde in un approccio commerciale e bisogna trovare la chiave giusta.

Punto primo, stai facendo un’azione di marketing per cui non dimenticarti le regole base del funneling. Devi studiare una strategia di funnel per tradurre la conoscenza del tuo marchio (Awareness) alla conversione in una vendita/contatto (Leads).

La Custom Audience nelle campagne di Facebook

Facebook (consapevole di essere generico) ci viene incontro con uno strumento di targetizzazione fondamentale, la costruzione della Custom Audiences ovvero del nostro perfetto target di persone. Se il target degli annunci su Facebook Ads è troppo generico, la campagna non funzionerà; pubblici vasti non sono interessati al tuo marchio/servizio semi sconosciuto.

Secondo punto importante, per riuscire a generare leads su Facebook devi inventare delle leve di marketing o dei benefit per catturare l’attenzione degli utenti. Tutte queste idee devono essere integrate in una più ampia strategia di marketing, dove Facebook Ads non può essere l’unica azione isolata.

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In che modo le aziende dovrebbero gestire i budget del marketing dopo COVID-19?

Voucher digitale

Sfruttare il Voucher Digitalizzazione 2020, ecco come funziona

Tante aziende stanno lavorando in remoto da alcuni mesi. Al di fuori del marketing, la vita come la conosciamo, è cambiata drasticamente e questo ha fatto dal mio punto di vista, liberare un sacco di soldi nel budget di marketing.

Alcune aziende hanno già ridotto i propri budget di marketing, in modo simile alla recessione del 2008-09. Una simile strategia non funzionerà sul medio periodo e soprattuto per le società più moderne e per le startup. Per uscire dalla crisi del COVID-19, le aziende devono tornare a investire soldi in marketing.

Uno dei modi migliori e più efficaci per farlo, è concentrare gli investimenti sul digitale. Diamo un’occhiata al budget di marketing delle aziende prima del Corona Virus. Fra le prime voci di marketing ci sono:

  1. Sponsorizzazioni

  2. Omaggi e regali

  3. Eventi e fiere

  4. Seminari formativi ed eventi educativi

Si stima che mediamente un’azienda abbia speso circa il 40% del proprio budget di marketing in eventi, mostre e fiere. Nessuna di queste attività di marketing può essere svolta in questo momento, il che significa che quei soldi sono stati sospesi e rimessi nel budget di marketing. Incentivi/contributi statali, europei e regionali mi fanno pensare che ci saranno grandi investimenti sul digitale e budget elevati per il marketing on line.

Investire nel digitale

Questo è il momento per le aziende di investire nel digitale, perchè durante il lock-down è stata dura avere limitazioni operative e perdere competitività con le aziende smart, che hanno continuato a lavorare agilmente ed a generare lead.

Bisogna saper riconoscere che questa è un’opportunità per sviluppare rapidamente competenze in aree in cui l’azienda potrebbe essere stata debole. E’ il momento di:

  • rinnovare la propria infrastruttura informatica
  • affidarsi alle potenzialità del cloud
  • istrursi con i webinar
  • sfruttare la comunicazione digitale
  • investire in marketing online
  • Realizzare software, ecommerce e siti web

Investire di più nel digitale, consentirà all’azienda di recuperare eventuali perdite nella seconda metà dell’anno. Non sfruttare gli incentivi digitali, sarebbe una perdita di risorse e di competitività che altri sfrutteranno. Le analisi storiche indicano che le strategie di spesa più lungimiranti durante una recessione, portano a prestazioni migliori quando il mercato riprenderà.

L’utilizzo del QR code negli allestimenti museali

QR code nei musei

La diffusione dei codici QR- nel panorama museale è una diretta conseguenza del progressivo orientamento al pubblico dei musei stessi.

Questa tipologia di codici QR (assimilabili a codici a barre) vengono usati per fornire informazioni aggiuntive sulle opere o per collegare a oggetti multimediali (video, audio, ecc.) e vengono collocati o vicino all’opera o sui pannelli informativi degli spazi espositivi. La grande diffusione di smartphone e i tablet, insieme al fenomeno Social Network, ha modificato velocemente anche lo scenario delle applicazioni multimediali in ambito culturale. Ecco perchè sempre più frequentemente, durante la visita nel museo, siamo invitati ad usare il nostro smartphone per scannerizzare un codice QR e approfondire un contenuto sul nostro dispositivo.

In un museo siamo davanti a esposizioni che, già di per sè, sono comunicative e utilizzano il paradigma visivo per eprimere qualcosa, per cui l’utente davanti al simbolo-icona QR Code ha una predisposizione naturale all’interazione con esso. Se poi sommiamo il “protagonismo” che i Social hanno iniettato nelle persone, con la componente emotiva di sentirsi attivo in un processo cognitivo, utilizzando il proprio dispositivo mobile per scoprire qualcosa in più, capiamo come questo piccolo quadratino QR, stia avendo un grande successo nel museo.

Come funziona il QR Code?

Per prima cosa il QR CODE è uno strumento di comunicazione visiva, che permette di avere un collegamentio tra quell’icona quadrata e un contenuto in Rete. QR sta per Quick Response (Risposta Veloce), quindi attraverso uno smatphone e una rete dati, si può accedere rapidamente ad un contenuto on line.

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